Creare Strutture Solide e Capacità per Affrontare la Distanza
Come ho detto, la meccanica si inizia a costruire a 3 metri, alternando bersagli di forme variabili ma estremamente contenuti per n termini di dimensioni.
Una volta stabilizzata quest’area, si passa a 5, poi a 8, 10, e infine a 15 metri. Tutte le aree vanno affrontate inizialmente da condizione neutra (piattaforma già estratta) e successivamente attraverso l’intera fase di estrazione.
In base al tipo di esercizio o programma, le fasi di fuoco varieranno per cadenza, numero di colpi, tipo e numero di target, dimensioni e transizioni.
Superata la soglia dei 15 metri, si passa a un lavoro differente, dove entrano in gioco movimento e dinamica.
Distanza Contenuta, Diagnosi Meccanica Chiara
Allenarsi a distanza contenuta permette una diagnosi meccanica molto più efficace.
Ogni errore è visibile, ogni deviazione è leggibile. Un bravo trainer è in grado di isolare e marcare ogni componente disfunzionale, lavorando in modo mirato su grip, gestione del trigger, controllo del front sight, stance, condizione focale.
Anche da un punto di vista dell’auto correzione il tiratore ha piena percezione in tempo reale di ogni singolo colpo e del suo piazzamento rispetto al target.
Basta un target cartaceo qualsiasi ed un pennarello per costruire alcuni semplici target che però avranno un’importanza strategica, consentendoci di tracciare il movimento della piattaforma nel rinculo verticale ed in quello inerziale laterale o ogni singolo elemento della struttura meccanica a partire dal GRIP.
Distanza come Moltiplicatore di Errore
Per un neofita, la distanza può essere il peggior moltiplicatore di errore.
Ogni imperfezione nella struttura, ogni carenza biomeccanica o asimmetria nella sequenza viene amplificata con l’aumentare della distanza.
Sparare a 20-25 metri con una base instabile come quella che può avere un neofita significa trasportare l’errore in una zona dove non è più leggibile né correggibile.
La distanza lo deforma, lo frammenta e lo maschera, rendendo il processo di apprendimento estremamente lento ed esposto a rischi enormi in termini di errori meccanici e cattive abitudini, che sono quelli che poi generano quelle che si chiamano cicatrici del training, ovvero fratture nelle strutture meccaniche.
I 3 Nemici del Rookie Shooter Distanza, Velocità e Fretta
Tre fattori possono contribuire a rallentare, sabotare o inquinare le strutture meccaniche in un neofita:
• La distanza,
• La velocità (V3 – Velocità Meccanica),
• La fretta di avanzare senza aver consolidato il precedente step.
La velocità, se inserita prima della stabilità biomeccanica, introduce errori nelle sequenze, inquina il movimento corretto, compromette l’efficacia e rende difficile al trainer osservare visivamente e analizzare il gesto, il movimento.
La fretta è una vera e propria patologia, influenzata da mindset, caratteristiche personali, approccio al training e obiettivi.
Saltare uno step o sovrastimare i risultati produce illusioni di competenza.
Campionatura: Il Falso Positivo nella masterizzazione della distanza
Ritenere di aver masterizzato una distanza come quella dei 15 metri, solo perché abbiamo ottenuto il 100% avendo colpito 5 volte Alpha su 5 colpi è un dato irrilevante perché basato su una campionatura assolutamente insufficiente.
Se andassimo infatti a sparare altri 95 colpi per portare la campionatura a 100, e facessimo solo 10 hit in Alpha , di cui 5 quelle nei primi 5 colpi, il dato cambierebbe completamente e si passerebbe da un’efficacia del 100% su 5 colpi di campionatura ad un’efficacia reale del 10% su una campionatura da 100
Per valutare la padronanza reale di uno step serve una base ampia e continua. Più estesa è la campionatura, maggiore è l’attendibilità del dato.
Per questo ogni tiratore dovrebbe tenere un Training Book, dove annotare ogni sessione di allenamento.
Questo è ciò che si dovrebbe fare se ci si volesse allenare in modo serio e professionale.
Conclusioni: Quando la Distanza Diventa Diagnosi
Una volta costruite correttamente le strutture, stabilizzate e consolidate, raggiunta una manipolazione efficace della piattaforma, e integrati movimento e dinamica, si può lavorare a qualsiasi distanza tecnicamente compatibile con le condizioni e la piattaforma che si sta utilizzando.
La distanza è un parametro straordinario, ma va rispettata.
Non si domina la distanza usandola: la si domina costruendola.
Solo quando la struttura tecnica è stabile, il movimento è coerente e il gesto è leggibile, si può iniziare a usare la distanza come test di stabilità, non come sfida estetica.
Si può sparare abbastanza facilmente a 50, 100 metri, io personalmente sono arrivato a 300 metri con una G17 gen3 ( potete trovare il video in pagina ) per verificare la struttura meccanica ma ricordatevi che il lavoro, quello più difficile lo si svolge su target di 1-2 millimetri a 3-5-7 metri .